Nella lingua italiana, la frase idiomatica “Il tallone di Achille” indica il punto debole di una persona. Essa può riferirsi anche ad un oggetto, una macchina, un sistema e così via.
Questa locuzione trae origine dal mito di Achille, considerato il guerriero più valoroso degli Achei.
Nella Mitologia greca, egli era un semidio, nato dall’unione del re Peleo e della ninfa Teti.
Nel mito si narra che l’incantevole fanciulla era contesa da Zeus e da Poseidone, due divinità dell’Olimpo. Un giorno Prometeo predisse che Teti avrebbe generato un figlio, che in età adulta sarebbe diventato più potente del suo genitore. Per questo motivo, i due contendenti rinunciarono alla bella ninfa, che decise di sposare un essere mortale.
Dopo la nascita del figlio, un oracolo predisse a Teti che Achille sarebbe morto sotto le mura di Troia.
Per salvarlo dal suo destino, la ninfa lo immerse nel sacro fiume Stige, tenendolo sospeso dall’osso posteriore del piede. Ciò rese invulnerabile il corpo di Achille, tranne il tallone.
Origine dell’espressione “Il tallone di Achille”
Achille rappresenta la figura dell’eroe per eccellenza, pronto a combattere e a morire per la gloria.
Durante la guerra di Troia, la madre Teti fece forgiare le armi per il figlio dal dio Efesto. Achille scese nel campo di battaglia e uccise il guerriero troiano Ettore, per vendicare la morte dell’amico Patroclo.
Come profetizzato da Ettore in punto di morte, Paride ucciderà in seguito Achille, colpendolo con una freccia avvelenata nel tallone destro, che era il suo unico punto debole.
Secondo alcune versione del mito, sarebbe stato il dio Apollo a guidare la freccia verso l’unico punto vulnerabile di Achille.
Da questa leggenda mitologica si originò la forma idiomatica “Il tallone di Achille”, che indica il punto debole di ognuno di noi.
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