Nella lingua italiana, sono numerosi i detti o i proverbi, legati alla festa di San Martino.
San Martino era definito “l’apostolo delle Gallie” e fu il Santo protettore dei sovrani di Francia.
Nel loro oratorio privato, i re merovingi e carolingi custodivano il mantello di San Martino, chiamato cappella. Questo termine è il diminutivo di cappa, cioè mantello. Esso si utilizzava in guerra come portafortuna, oppure come un oggetto sacro, su cui prestare i giuramenti.
Il termine cappella, usato in un primo momento per indicare l’oratorio reale, subirà in seguito un ampliamento semantico. Questo vocabolo passerà, infatti, a designare tutte le piccole costruzione religiose, annesse alle chiese o costruite nei cimiteri.
Proverbi legati a San Martino
La festa di San Martino si celebra in autunno, dopo che è avvenuta la vendemmia. In questo periodo, il mosto è stato già messo nelle botti e si aspetta che diventi vino.
La tradizione vuole che, proprio l’11 novembre avvenga la maturazione del vino nuovo. Da qui si origina il proverbio “A San Martino ogni mosto diventa vino”. La festa diventa, così, un modo per ritrovarsi e brindare con un bicchiere di vino nuovo.
Il giorno di San Martino è collegato anche all’espressione “Fare San Martino”, che ha il significato di “traslocare”.
La sua origine è da ricercare nell’ambito rurale delle regioni del nord. In queste zone, nei tempi passati, i contratti d’affitto dei terreni agricoli o di mezzadria scadevano proprio l’11 novembre. In questo giorno, pertanto, i contadini si dovevano organizzare per traslocare dal luogo in cui si trovavano ad un altro terreno.
“A San Martino, si veste il grande e il piccino” è un altro esempio di proverbi legati alla festa di San Martino. Il suo significato si riferisce all’imminente arrivo dell’inverno. In questo periodo, infatti, i grandi e i piccini devono iniziare a coprirsi meglio per ripararsi dal freddo.
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