Newton e la mela caduta da un albero
Isaac Newton (1642-1727) fu lo scienziato inglese che elaborò la Legge di gravitazione universale.
Nel corso dei suoi studi, egli intuì che la forza che sulla Terra provoca la caduta dei corpi al suolo (forza di gravità), è la stessa che governa i meccanismi astronomici dei pianeti.
In particolare, la Legge di gravitazione universale afferma che i corpi celesti si attraggono reciprocamente, con un’intensità che dipende dalla loro massa e dalla distanza che li separa.
Newton raccolse gli studi sull’attrazione gravitazionale nell’opera intitolata Principi matematici di filosofia naturale, pubblicata nel 1687.
Newton e la mela caduta da un albero
Un aneddoto racconta che Isaac Newton iniziò per caso ad interessarsi allo studio della gravità dei corpi.
Si narra che un pomeriggio di fine estate, lo studioso inglese stava sonnecchiando sotto un melo, nel giardino della sua casa Woolsthorpe Manor, nella contea del Lincolnshire.
All’improvviso, una mela cadde dall’albero e lo colpì alla testa, svegliandolo di soprassalto.
Da quel momento, Newton iniziò a chiedersi perchè gli oggetti cadono verso il basso e non trasversalmente o verso l’alto? E come mai la mela arriva a terra e la Luna riesce a rimanere in alto, senza precipitare?
Dopo una lunga indagine sperimentale, il celebre scienziato giunse alla formulazione della Legge di gravitazione universale.
Per molto tempo, si pensò che il racconto della mela caduta dall’albero fosse soltanto una storia inventata.
Ciò fu smentito dalla Royal Society, la società scientifica inglese di cui Newton fu presidente, che confermò l’episodio della mela attraverso la divulgazione di una biografia del 1752, intitolata Memoirs of Sir Isaac Newton’s Life.
Si tratta di un’opera scritta da William Stukeley, amico del famoso studioso, che convalidò la veridicità dell’accaduto, affermando che lo stesso Newton aveva raccontato il curioso aneddoto al suo confidente.
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