La tradizione dell’uovo di Pasqua
Fin dall’antichità l’uovo fu l’emblema della rinascita, poiché custodiva al suo interno una nuova vita.
In alcune culture antiche, le uova si regalavano in primavera per augurare un nuovo inizio, proprio nella stagione che rappresentava il risveglio e il rinnovamento.
In questo periodo, inoltre, si usava sotterrare nei campi delle uova dipinte di rosso, per renderli più fertili dopo il gelo invernale.
Nel mondo occidentale, il Cristianesimo riprese l’antica simbologia della rinascita e la convertì nell’emblema della Resurrezione di Gesù cristo.
La tradizione dell’uovo di Pasqua
Già nel Medioevo, nel periodo pasquale si regalavano delle uova sode decorate, che simboleggiavano il risveglio della natura e la rigenerazione spirituale.
All’inizio del Settecento, vide la luce il primo uovo di cioccolato, creato dal pasticcere di corte del re Luigi XIV, su richiesta dello stesso sovrano.
Gradualmente, in tutta Europa si diffuse l’abitudine di regalare delle uova di cioccolato per le festività pasquali.
Ad ogni modo, si trattava di uova dure e piene, difficili da mangiare.
Per arrivare all’attuale uovo di Pasqua, bisogna aspettare gli anni ’20 del XX secolo. In quell’epoca, infatti, una famiglia di Torino inventò un sistema per creare forme vuote di uovo di cioccolato.
Per quanto riguarda la sorpresa contenuta al suo interno, si pensa che la sua origine risalga all’orafo Peter Carl Fabergè, al servizio presso la corte dello Zar di Russia Alessandro III.
Tuttavia, esiste una tesi secondo cui l’usanza di inserire un piccolo regalo nell’uovo di cioccolato sia collegata alla tradizione dolciaria dei maestri piemontesi, particolarmente abili in questo settore.
Attualmente, in commercio si può trovare una grande varietà di uova pasquali, artigianali o industriali, prodotti con vari tipi di cioccolato.
Nel nostro Paese, si stima che ogni anno si consumano complessivamente circa 15 milioni di uova di Pasqua.
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