La storia del Museo del Prado
Il Museo del Prado si trova a Madrid, in Spagna. Esso fu inaugurato il 17 novembre 1819, dal sovrano Ferdinando VII di Borbone.
In origine, si chiamò il Reale Museo di pittura e scultura, ma in una fase successiva assunse il nome di Museo del Prado.
Questa denominazione derivò probabilmente dal luogo in cui sorge la struttura e, precisamente, su un immenso prato situato nel centro di Madrid, chiamato El Prado de los Jerónimos.
L’edificio che ospita il museo fu progettato dall’architetto Juan de Villanueva. La sua costruzione iniziò durante il regno di Carlo III di Borbone e proseguì anche nel periodo delle guerre napoleoniche.
Tuttavia, in seguito all’occupazione francese di Madrid, le truppe di Napoleone presero possesso della struttura, che divenne una caserma.
La restaurazione monarchica, che portò sul trono il sovrano Ferdinando VII, permise di proseguire i lavori dell’edificio e di inaugurarlo nel primo decennio dell’Ottocento.
Al momento dell’inaugurazione, nel Museo erano esposti solo trecentoundici dipinti, la maggior parte dei quali erano opere di artisti spagnoli. Solo in un secondo momento, la pinacoteca si arricchì con migliaia di opere, realizzate da artisti europei tra il XV e il XIX secolo.
La storia del Museo del Prado
Nel 1868 El Prado si proclamò Museo nazionale e assunse il nome definitivo di Museo nazionale del Prado.
Il marchese di Santa Cruz fu il primo direttore della struttura. Negli anni successivi, la direzione del Museo passò in mano ai pittori di camera del re.
Durante la guerra civile spagnola (1936-1939), anche l’artista Pablo Picasso divenne direttore del Museo.
Il Museo del Prado rappresenta oggi una delle raccolte d’arte più importanti. In esso sono conservati ed esposti i capolavori di artisti spagnoli famosi, tra cui El Greco, Goya, Velázquez, Murillo e Ribera. Inoltre, il Museo ospita opere di pittura italiana e fiamminga.
Durante i regni di Filippo II e Filippo IV, la vasta collezione di opere d’arte si arricchì con i capolavori di Mantegna, Tintoretto Correggio, Van Dyck, Bosch e altri maestri rappresentativi delle principali scuole pittoriche europee.
La raccolta di capolavori presenti nel Museo rispecchia il gusto artistico delle dinastia borbonica.
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