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Inquinamento da olio esausto

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Inquinamento da olio esausto.

L’espressione “Olio esausto” indica il residuo di olio utilizzato in cucina, ma anche nell’industria, nella meccanica  e così via.

Per fare alcuni esempi, si considerano “oli esausti” i residui di olio utilizzato per la frittura, per i motori delle macchine, per la conservazione degli alimenti.

Si stima che ogni anno, ognuno di noi produce in media 5 Kg di olio usato.

Per quanto riguarda l’olio lubrificante, utilizzato nel motore delle automobili, in Italia se ne produce oltre 400 mila tonnellate. La metà si consuma con l’uso nelle macchine. La parte restante viene recuperato e rigenerato.

L’ Italia detiene il primato europeo nella rigenerazione dell’olio lubrificante usato. Nella nostra Penisola, la raccolta di quest’olio è obbligatoria e il 90% di esso si riutilizza.

Dal riciclo si ottengono molto prodotti utili, come nuovo olio per il motore, bitume o gasolio. Ciò permette un forte risparmio sull’importazione di petrolio greggio.

Per ciò che concerne l’olio esausto proveniente dal consumo domestico, la maggior parte è rappresentato da olio di frittura. Esso è fortemente inquinante e, nel 57% dei casi, si smaltisce in maniera sbagliata.

Inquinamento da olio esausto

Infatti, l’olio usato si butta abitualmente nel lavandino, facendolo arrivare negli scarichi della rete fognaria.

Questo gesto quotidiano, oltre ad intasare gli impianti fognari, provoca danni all’ambiente.  E’ stato osservato, infatti, che una piccola quantità di olio esausto può inquinare, in maniera irreversibile, una superficie estesa di acqua.

Inquinamento da olio esausto

In concreto, quando l’olio esausto raggiunge una superficie d’acqua, forma una pellicola impermeabile, che ostacola l’ossigenazione. Ciò impedisce la normale respirazione della flora e della fauna sottostante. Inoltre, crea un ostacolo per i raggi del sole, che non riesco ad arrivare in profondità.

La stessa situazione si crea quando l’olio esausto si deposita nel suolo. In questo caso, nel terreno si forma una pellicola sottile e impermeabile, che impedisce il normale passaggio dell’acqua e delle sostanze nutritive. Ciò provoca la sofferenza delle radici delle piante, oltre a contaminare i pozzi dell’acqua potabile.

Si calcola che un solo litro di olio usato, può rendere non potabile un milione di litri d’acqua.

Per tutti questi motivi, è importante consegnare l’olio usato nei punti di raccolta, situati nelle isole ecologiche comunali.

Successivamente, dal riciclo dell’olio vegetale si possono ottenere vari prodotti, come il sapone, il lubrificante vegetale, il grasso per concia e i biocarburanti.

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