Il mito della corona di alloro è narrato nella leggenda di Apollo e Dafne, due personaggi della mitologia greca.
Apollo era il figlio di Zeus e Latona. Egli impersonava il dio del Sole, ma anche dell’arte, della medicina e della saggezza.
Dafne era una ninfa bellissima, figlia di Amicia e di Peneo, il dio del fiume. In greco antico, il suo nome significava “lauro” o “alloro”.
La giovane ninfa amava vivere libera e felice nei boschi, per godere delle meraviglie delle natura.
Un giorno Apollo litigò con Eros, il dio dell’amore, perchè si vantava di essere più bravo di lui a lanciare le frecce. Per vendicarsi, Eros colpì Apollo con una freccia dell’amore, in modo da farlo innamorare perdutamente di Dafne. La bella ninfa, però, non intendeva ricambiare questo sentimento.
Il mito della corona di alloro
Tormentato dalla passione, Apollo cercò con tutti i mezzi di conquistare la fanciulla, rincorrendola nei boschi.
Ad un certo punto Dafne si sentì sfinita e chiese aiuto a Gea, la dea della Terra. Quest’ultima aiutò la giovane a sfuggire dal suo pretendente, trasformandola in un albero di lauro o alloro.
Quando Apollo vide ciò che stava accadendo, si disperò e urlò a Dafne che l’avrebbe ricordata per sempre, cingendosi il capo con una corona intrecciata con i rami di quella pianta. Come lui, avrebbero fatto tutti i cultori dell’arte e della saggezza.
Da quel momento, la corona di alloro divenne il simbolo della gloria poetica e, in generale, della vittoria.
In epoca romana, con essa si cingeva il capo degli imperatori e comandanti vittoriosi. Inoltre, nel Medioevo e nel Rinascimento, veniva concessa a poeti e letterati illustri.
In latino, la corona di alloro era detta Laurea. Da qui l’origine del vocabolo che indica il conseguimento di un titolo di studio universitario.
Ancora oggi, i neolaureati si cingono la fronte con la corona di alloro, che rappresenta il simbolo della virtù e della sapienza.
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