Il mito del girasole
Il girasole è una pianta ornamentale appartenente alla famiglia delle Asteraceae.
Il fiore è formato da un grande disco centrale, sul quale sono ancorati i petali di colore giallo oro.
Il girasole è caratterizzato dall‘eliotropismo, un fenomeno che lo porta ad orientarsi sempre verso il sole, seguendolo da levante a ponente nell’arco della giornata.
Per i suoi colori e per la forma che ricorda il sole, questo fiore simboleggia l’allegria, la vivacità e la solarità.
Il suo nome scientifico è Helianthus annuus, che deriva dal greco helios (= sole) e anthos (= fiore).
Il girasole è un fiore originario del Perù, dove si coltivò a partire dall’anno 1000 a.C.
Gli Inca la consideravano una pianta sacra e utilizzavano i sui semi per predire il futuro e per studiare i moti dell’universo.
Il fiore giunse in Europa all’inizio del XVI secolo e, da quel momento, ebbe una larga diffusione in tutto il mondo.
Il mito del girasole
Esiste un racconto mitologico che narra la sua origine.
La protagonista è Clizia, una giovane ninfa innamorata del dio Apollo, che fu abbandonata per un’altra donna.
Sopraffatta dalla gelosia, Clizia cercò di ostacolare la relazione tra Apollo e la sua nuova amante. Ciò fece irritare il dio del Sole, che la respinse definitivamente.
Da quel momento, la ninfa trascorse le sue giornate a piangere e a seguire con lo sguardo Apollo, che conduceva il carro del Sole nel cielo.
Alla fine, disperata e affranta, si trasformò in un bellissimo fiore, destinato a volgersi eternamente verso il suo amato Sole.

Oltre ad essere un fiore molto apprezzato, la corolla del girasole contiene dei semi che hanno un alto contenuto vitaminico e sono ricchi di sali minerali. Per tale motivo, sono ottimi alleati del sistema nervoso, della pelle e delle ossa.
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