Quest’anno l’equinozio di primavera avverrà con un giorno di anticipo e, precisamente, domenica 20 marzo alle ore 16.33.
Il termine primavera indica la prima stagione dell’anno nell’emisfero boreale, compresa tra il 21 marzo e il 21 giugno.
Il vocabolo è composto dall’unione di due parole: “prima” e “vera” e quest’ultima deriverebbe dalla radice sanscrita vas-, che significa “splendere”. Pertanto, il termine “Prima-vera” avrebbe il significato di “stagione che precede il sole splendente” e, quindi, “che viene prima dell’estate”.
Per poter capire l’alternarsi delle stagioni, bisogna fare riferimento ai due movimenti effettuati dal nostro Pianeta: il moto di rotazione e di rivoluzione.
Il primo avviene quando la Terra gira su se stessa, compiendo un’intera rotazione in 24 ore. Ciò determina l’alternarsi del giorno e della notte.
Essa, inoltre, descrive un’orbita intorno al Sole in 365 giorni e 6 ore, attuando il movimento di rivoluzione.
Il nostro Pianeta ruota intorno al Sole mantenendo una posizione inclinata rispetto al suo asse. Per questo motivo, i raggi solari arrivano con un’inclinazione diversa nelle varie parti della superficie terrestre.
Equinozio di primavera
La diversa inclinazione dei raggi solari determina l’alternarsi delle stagioni.
Quando nell’emisfero settentrionale o “borale” inizia l’estate, in quello meridionale o “australe” comincia l’inverno.
Le date di inizio e di fine delle stagioni sono il risultato delle posizioni particolari della Terra. Esse determinano anche la quantità di ore di luce e di buio nell’arco di una giornata.
Da qui derivano le definizioni di “equinozio” e “solstizio”, che indicano la durata del giorno e della notte nei vari periodi dell’anno.
La parola “equinozio” deriva dal latino “equi noctis” e significa “notte uguale al giorno”. L’equinozio avviene generalmente il 21 marzo (equinozio di primavera) e il 23 settembre (equinozio d’autunno), in cui le ore di luce e quelle di buio sono uguali.
Il vocabolo “solstizio” deriva dalla locuzione latina “sol stat” e significa “sole che sta fermo”. Esso indica l’inizio della stagione estiva ed invernale e coincide con i due giorni (21 giugno e 21 dicembre) in cui le ore di luce hanno, rispettivamente, una durata massima e minima.
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